Ormai Monopoli è sulla bocca di tutti e in tanti continuano a decantare le sue bellezze. Oggi è bello scoprire che già molti anni fa, negli anni Ottanta, sulla monumentale opera enciclopedica Lessico Universale Treccani, si sottolinea il valore del suo patrimonio culturale, ambientale ed archeologico. Particolare risalto si dava alla Grotta della Mura, che ha richiamato l’attenzione di studiosi di fama nazionale ed internazionale.
“Cittadina in provincia di Bari, 29 m.s.m. sull’Adriatico, ai piedi del gradino delle Murge Meridionali. Consta di una parte medievale, che si addensa verso il mare, e di una parte sviluppatasi modernamente, verso l’entroterra.
Industrie Oleare, tessili, produzioni di calzature ed articoli di abbigliamento; cementificio. Discreti il movimento del porto e dell’industria peschereccia.
Di origine greca, grazie al suo porto naturale, Monopoli fu centro fiorente fin dall’età antica e mantenne la sua importanza commerciale anche nel Medioevo, sotto i Bizantini ( che tuttavia la distrussero nel 1042), i Normanni e durante le crociate.
Nel 1456 fu presa, dopo lunga resistenza, dai Veneziani alleati di Ferdinando II Re di Napoli, e devastata; da Venezia al termine della guerra di Cambrai passò (1509), agli Spagnoli, che più tardi vi eressero, a difesa dei Turchi il castello (1552). Durante tutta la dominazione spagnola e borbonica, Monopoli costituì il principale centro per l’esportazione dell’olio nel Regno di Napoli. Diocesi del secolo XI., suffraganea di Brindisi, poi di Bari, infine soggetta alla Santa Sede.
Il monumento più antico è la Basilica romanica di Santa Maria Amalfitana (sec. XI), rimaneggiata in età barocca, con facciata del 1772. Anche la Cattedrale fu costruita in forme barocche (1742-70) e di recente ancora rimaneggiata. Contiene varie opere di arte di scuola Belliniana, di Palma il Giovane, etc.
Il castello eretto da Federico II fu restaurato dalla Regina Giovanna e da Carlo V. Nei dintorni è l’antica abbazia benedettina di Santo Stefano nell’anno 1088, ora ridotta a fattoria. Della costruzione originaria rimane un bel portale.
Nella Grotta delle Mura, presso la città, è stato messo in luce un riempimento antropico contenente industria litica di tipo Romanelli associata a fauna di clima freddo.
(foto: Alberto Girod)