Dal 19 luglio al 3 novembre 2024 Monopoli ospita la tappa pugliese della grande mostra-evento di urban art “In My Name above the show”, organizzata da Unlike Unconventional Events in collaborazione con il Comune di Monopoli e curata da Martina Cavallarin con Antonio Caruso, con la direzione artistica di MADE514, il coordinamento culturale e scientifico di Christian Leo Comis e il patrocinio dell’Università di Padova, del Dipartimento dei Beni Culturali: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica.
Per oltre tre mesi le opere di 17 tra i più autorevoli artisti di fama internazionale che hanno segnato lo sviluppo dell’arte urbana in Europa, invaderanno gli affascinanti spazi di archeologia industriale dell’Ex Deposito Carburanti celebrando la storia e l’evoluzione di una delle correnti più iperdinamiche dell’Arte Contemporanea: da Boost a Cento Canesio, Dado, Etnik, Giorgio Bartocci, da Hemo a Joys, Macs, Made514, Peeta, Proembrion, fino ad arrivare a Satone, Soda, V3rbo, Vesod, Won Abc, Zed1.
«Continuano i grandi appuntamenti culturali del Comune di Monopoli in grado di catalizzare intorno alla città l’attenzione di tanti appassionati e turisti. Dall’estate fino all’autunno ospiteremo tanti artisti e le loro opere che faranno rivivere l’ex deposito carburanti, un luogo che ritorna al centro anche grazie a queste iniziative», afferma il Sindaco di Monopoli Angelo Annese.
«Un altro grande appuntamento dell’Assessorato alla Cultura e per il quale ringrazio tutti coloro che collaborano consentendo di portare a Monopoli questo evento dal rilievo internazionale. I colori, le idee e lo stile unico di ben 17 artisti faranno diventare la città la capitale della urban art, trasformando ambienti ingialliti dal tempo in vere e proprie opere d’arte», dichiara l’Assessore alla Cultura Rosanna Perricci.
In My Name è una presa di posizione. Il titolo dichiara una partecipazione responsabile. Lo faccio nel mio nome, a mio nome, io sono qui e mi dichiaro.
Lo spazio scenografico intriso della memoria storica industriale del Novecento, diventerà un grande palcoscenico partecipato e condiviso dove opere, performance, azioni site specific, installazioni, sculture e musiche dialogheranno con un fitto calendario di eventi collaterali e discipline urbane quali il parkour, il bike, lo skate e la danza per restituire senso e substrato a una vera e propria avanguardia nata mezzo secolo fa negli Stati Uniti, in grado di riunire gioventù, periferie e minoranze e influenzare profondamente l’immaginario collettivo.
Fenomeno di lenta rivoluzione, l’urban art raccorda e offre l’incipit a molteplici discipline che occupano la macro sfera dell’incontro tra il sociale e l’urbano, la forma e lo spazio, dove l’azione non si limita a rappresentare ma coinvolge e stimola la collettività contaminandone tutti i campi, dalla moda alla musica, dal cinema alla fotografia fino alla pubblicità.
Nello straordinario teatro dell’ex deposito militare, adiacente la Stazione Ferroviaria di Monopoli, i grandi rami germinali della Urban Art esporranno lavori realizzati con tecniche poliedriche, che spaziano da pannelli ad acrilico e spray a installazioni di diverse dimensioni. Boost raccorda visivo e sonoro mediante una visione remixata del mondo; lo spray di Cento Canesio definisce forme elementari e asciutte nelle quali il cane è parte integrante della firma; tra i precursori del Writing in Italia, Dado sperimenta e unisce differenti linguaggi; i paesaggi urbani di Etnik si condensano in grandi agglomerati geometrici; la tensione creativa di Giorgio Bartocci ricrea una simbolica sintesi delle surreali routine da “modernità liquida” che ci circondano; figura eclettica, Hemo concepisce l’arte come strumento di cambiamento positivo della comunità; Joys costruisce labirinti impossibili dove nulla è lasciato al caso e le forme ubbidiscono sempre a precise regole logiche e geometriche; il segno pittorico di Macs è declinato al fumetto, allo studio del Lettering e al fotorealismo; le linee curve di Made514 sono una scelta dell’anima che mettono artista e spettatore in risonanza con un linguaggio archetipo; le opere anamorfiche di Peeta ridefiniscono le superfici provocando una interruzione temporanea della normalità che sfida la percezione; le composizioni di oggetti matematici di Proembrion costruiscono forme irresistibili che combinano colore e spazio; artista in costante movimento, Satone realizza opere in dialogo tra contesto e persone, lasciando agli spettatori un senso di spaesamento e personale percezione; l’arte di Soda ruota attorno a ritmo, spazio, forme, luci e ombre, esplorando costruzioni di lettere in costante dialogo con il suono autoprodotto; V3rbo è un’artista trasversale che introduce nuove regole visive celebrando la scrittura e indagandone le derive mediali; partendo dalla ricerca surrealista Vesod indaga lo spirito dei luoghi, dialoga con le persone e si concentra sui miti e le leggende autoctone; ogni giorno Won Abc rompe gli schemi e rinnova il suo stile scardinando le idee preconcette e definendo attraverso l’arte una nuova idea di mondo; street artist puro, che declina in un surrealismo post-moderno, Zed1 crea mondi di burattini umanoidi in dialogo con la realtà che li circonda, ed evolvendosi tanto nello spazio quanto nel tempo.