FESTIVAL JAZZ “N” MONOPOLI

2 / 3 / 4 SETTEMBRE 2016

Piazza Palmieri – Piazza Vittorio Emanuele

L’idea progetto è organizzare un festival jazz di alto livello: l’organizzazione è affidata alla Musica Art Management.

Quest’anno oltre ad un cast artistico eccellente, le novità di spicco saranno: l’inserimento di 3 band jazz locali, una per ogni serata con notevole qualità musicale ed importanti doti canore, presentati dai noti Dj di Radionorba tra i quali citiamo Angela Molinari, Daniele Colacicco, Veronica Pellegrino.

Una fra le iniziative più interessanti del cartellone estivo degli eventi del Comune di Monopoli che vedrà una 3 giorni dedicata al sound raffinato che nasce da un gioco di stili ed esperienze diverse con arrangiamenti originali in cui confluiscono molteplici contaminazioni.

Oltre lo swing, in una sintesi raffinata e, a tratti, inattesa, spiccherà un linguaggio musicale personale, che possa comunicare in modo immediato con il pubblico.

Un progetto che vede la partecipazione di ospiti musicali che con brani editi, originali e pezzi propri allieterà il pubblico accompagnandolo in un viaggio ‘ai confini del jazz’, là dove si incontra con altri stili e si rinnova, immergendo i brani nella contemporaneità e ‘contaminando’ i generi tra loro, dove il nuovo sound statunitense, si intreccia a suggestioni nord europee e mediterranee a sonorità provenienti da generi diversi.

L’evento vedrà la partecipazione di ospiti di prestigio, sonorità ricercate e alto indice di gradimento. Sono i tre elementi fondamentali che contraddistinguono il progetto artistico per la rassegna Festival Jazz “N” Monopoli.

Tre giorni per rivivere la storia del jazz e presentare le mille sfaccettature di questo genere musicale.

Tutte le serate avranno una durata di circa 2 ore e 30 minuti, dalle ore  21.30 alle 00.00 con posti a sedere ed ingresso libero.

Nella suggestiva Piazza Palmieri si svolgeranno le serate del 2 e 3 settembre e nella prestigiosa Piazza Vittorio Emanuele la serata conclusiva del Festival il 4 settembre 2016.

Le serate vedranno la partecipazione dei seguenti gruppi musicali jazz di supporto, quali Eau de Jazz, Red Taboo, Woman in Jazz, che apriranno l’evento per una durata di circa 50 minuti,  band che allieteranno il pubblico con sonorità ricercate e raffinate in attesa dell’esibizione dell’ospite di fama nazionale ed internazionale.


PROGRAMMA EVENTI FESTIVAL JAZZ “N” MONOPOLI 2016:

2 SETTEMBRE – Piazza Palmieri

GEGE’ TELESFORO IN 5TET CONCERT

Cantante, percussionista, polistrumentista, Producer e A&R dell’etichetta Groove Master Edition,ma anche giornalista, entertainer, autore e conduttore radiotelevisivo, GeGè Telesforo, nato a Foggia nel 1961, rappresenta una figura professionale dai mille contorni, e dalle altrettante sfumature. Ma il minimo comune denominatore delle sue molteplici attività è la musica, anzi, la buona musica, cui il nostro dedica, da 30 anni, ogni sforzo.

Nato artisticamente con Renzo Arbore, che ne ha scoperto le incredibili doti vocali, Telesforo ha saputo, nel corso degli anni, individuare un proprio progetto di ricerca, che ha il suo nodo centrale nello scat, ovvero I’improvvisazione vocale. Rispolverando un’arte quasi dimenticata all’estero, e da noi mai esistita, il vocalist foggiano ha saputo, dapprima, raccogliere attorno a se il meglio della scena jazz-fusion romana: indimenticabili i suoi concerti, a metà degli anni Ottanta, in cui si divertiva a rinnovare vecchi standard del jazz, in virtù di arrangiamenti mozzafiato e trovate armoniche spiazzanti. Nelle sue band (GeGè Telesforo & Co.; D.O.C. Quartet; Pure Funk Live; Groovinators) hanno militato alcuni fra i più quotati musicisti italiani: Roberto Gatto, Danilo Rea, Antonio Faraò, Marco Rinalduzzi, Enzo Pietropaoli, Rita Marcotulli, Marco Tamburini, i Deidda Brothers, Rossana Casale, Agostino Marangolo, Fabio Zeppetella, Max Bottini…, e debuttato giovani talenti come Giorgia, Stefano Di Battista ed altri.

Nei primi anni ‘90, grazie al sodalizio con Ben Sidran -pianista, cantante e raffinatissimo critico musicale -Telesforo trova negli Stati Uniti una seconda patria, collaborando con i musicisti più in vista, incidendo i suoi dischi per l’etichetta americana Go Jazz e lavorando in studi di registrazione prestigiosi come il Paisley Park di Prince, Sterling Sound e lo Skyline di New York. Come Lead Vocalist della Go Jazz All Stars di Sidran, Telesforo partecipa ad un lungo tour internazionale che lo vede protagonista con musicisti del calibro di Phil Woods, Bob Malach, Georgie Fame, Clyde Stubblefield, Mike Mainieri, Bob Rockwell, Richard Davis, Phil Upchurch, Ricky Peterson…, trovando così il modo per esportare il suo indiscutibile talento vocale all’estero, collezionando una serie impressionante di “sold out” e piazzando i suoi album fra i primi posti delle jazz-charts

giapponesi. Memorabili i duetti vocali e le collaborazioni discografiche con Dizzy Gillespie e Tony Scott, Bob Berg, Jon Hendricks e Clark Terry, DeeDee Bridgewater.

Dalla seconda metà degli anni ‘90, dopo il periodo di lavoro svolto in studio a Minneapolis con i musicisti della New Power Generation di Prince, la sua ricerca musicale si è indirizzata sul versante di un funk aggressivo e purissimo, in cui gli elementi jazzistici e improvvisativi si saldano a una rigorosa ed infallibile concezione ritmica dominata dal “groove”. Dal ’97 è special guest dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore.

GeGè Telesforo è oggi riconosciuto nel mondo come uno degli ultimi artefici ed innovatori dello scat, “l’unico artista/performer italiano che si possa fregiare del titolo di “Groove Master”.

“When I first heard Gege’ on “The International Doc Club”, the television show he hosted in Rome, I said to myself, “Self, this is one bad motorcycle!” That opinion has not changed, nor will it ever. Gege’ is bad. He’s good too, of course, but he’s better than good. He’s BAD!

It’s the awareness of conception and subtleties he puts into it that astound.

When you hear him you know you’re listening to a soul that’s on the inside singing out, not on the outside looking in. This ain’t no cat trying to git it. This is a cat that’s GOT it!”


3 SETTEMBRE – Piazza Palmieri

SERENA BRANCALE – GALLEGGIARE 4TET

Se per tanti la musica di qualità si racchiude in uno specifico genere musicale, per Serena Brancale, invece, rappresenta un meltin’pot di generi, suoni e idee. Con questa visione, i suoi territori sonori spaziano dal jazz al soul, dal funk all’ r&b, passando attraverso ballate e canzoni d’autore, senza mai dimenticare i moderni suoni dell’elettronica che sfiorano intensi momenti d’ispirazione.

La giovanissima cantante ed autrice barese è sicuramente una delle voci più talentuose emerse nell’ultimo periodo in Italia. Partendo proprio dalla Puglia, la regione che negli ultimi anni si è particolarmente distinta per i suoi talenti. Serena è riuscita a conquistare il pubblico più raffinato come quello del jazz ma anche il grande pubblico, come è accaduto al Festival di Sanremo 2015. Con la sua composizione “Galleggiare” oltre a “rapire” il pubblico meno abituate a sonorità più ricercate ha ottenuto notevoli apprezzamenti da alcuni grandi artisti italiani come Fiorello, Mario Biondi, Arisa, Tosca, Fabizio Frizzi oltre che da importanti nomi della critica musicale (in particolar modo da Ernesto Assante e Marco Magiarotti).

Con la sua partecipazione al Festival della Canzone Italiana infatti, ha dimostrato che nelle sue corde vocali non c’è solo una straordinaria vocazione verso il jazz ed i suoi dintorni, ma anche una forte inclinazione verso altri confini sonori che la cantante riesce fisiologicamente a “manipolare” con grande disinvoltura attraverso sue inedite composizioni   decisamente   ispirate.   La  sua   duttilità   vocale   dal   timbro   pieno

“negritudine” ma anche la sua continua voglia di ricerca indirizzata verso una più ampia visione della musica, riescono ad abbattere le barriere dei generi     musicali.


4 SETTEMBRE – Piazza Vittorio Emanuele

SARAH JANE MORRIS – MODERN JAZZ EUROPEAN TOUR 2016

Sarah Jane Morris (Southampton, 21 marzo 1959) è una cantante e autrice britannica di musica jazz, rock e R&B.

È diventata famosa per la sua partecipazione all’album omonimo dei Communards, nel quale duetta con Jimmy Somerville nel brano Don’t Leave Me This Way. Ha registrato come solista alcuni album, che hanno ottenuto successo soprattutto in Italia e in Grecia. Nel 1991 ha collaborato all’opera rock The Fall of the House of Usher di Peter Hammill (musica) e Judge Smith (libretto), in cui interpretava la parte del coro.

Sempre nel 1991, ha partecipato al Festival di Sanremo, dove ha cantato in coppia con Riccardo Cocciante Se stiamo insieme, brano vincitore di quell’edizione, dopo aver affiancato, nell’edizione 1990, Riccardo Fogli con il brano Ma quale amore. È tornata al Festival nel 2006, per cantare con Simona Bencini il brano Tempesta, nella serata dedicata ai duetti. Nel 2004 canta in duo con l’interprete iraniana Mahsa Vahdat (Teheran, 1971).[1]

Sarah Jane Morris collabora al progetto della musicista inglese Annie Whitehead Soupsongs: the Songs of Robert Wyatt, reinterpretazione in chiave jazz delle canzoni di Robert Wyatt. Ai concerti italiani di Soupsongs ha partecipato anche la cantautrice Cristina Donà. Ritorna nel 2010 con un nuovo progetto realizzato insieme a musicisti del calibro di Martyn Barker, Dominic Miller, Henry Thomas, Tony Remy, Alastair Gavin e Ralph Carney, che porta a un nuovo album intitolato “Where it hurts”, da cui un fortunato tour.

Questo lavoro, all’insegna del Jazz e del Blues, mette in risalto i colori particolari della sua voce. Il 25 ottobre 2011 esce Cello Songs, un album raffinato in cui la Morris canta in mezzo a un’orchestra di soli violoncelli. Il 16 febbraio 2012 ha partecipato al Festival di Sanremo 2012 nella serata dei duetti internazionali al fianco di Noemi in To Feel in Love, versione inglese di Amarsi un po’ di Lucio Battisti.

Tra il 2012 e il 2013 si svolge il Cello Songs Tour che vede la presenza di Noemi in alcune tappe svoltesi in Gran Bretagna; nel 2013 si svolge il RossoLive tour di Noemi a cui Sarah Jane Morris prende parte.

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